Virtù
14 novembre 2010
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La voce di Gustave Ricaux ci riporta a un’epoca della quale egli fu protagonista assoluto e in cui il ballerino non si riduceva alle sole caratteristiche fisiche, sull’equilibrio delle quali si pensava fondasse la “bellezza”. Il suo insegnamento, incarnatosi nei grandi artisti che egli ha formato, ha fatto nascere la bellezza nel mondo attraverso lo studio delle leggi che conferiscono all’azione della danza accademica una implacabile efficacia.
Personalità estremamente riservata, Ricaux ha tuttavia raggiunto, parallelamente all’attività di Enrico Cecchetti, il suo obiettivo strategico: ridare alla danza maschile, relegata dalla seconda metà del XIX secolo a un rango insignificante, il suo posto legittimo e spazzare via quella futilità del gesto che aveva ridotto il teatro a un ritrovo mondano e il vocabolario a luoghi comuni, la cui unica finalità era quella di piacere.
Le qualità che fecero di Gustave Ricaux il grande danzatore, e poi il pedagogo che egli fu, sono, singolarmente, quelle della Virtù: semplicità, coraggio, volontà di trasmettere - che ha mantenuto per più di mezzo secolo - e, soppra di tutto, un entusiasmo che non conosce età.
K. L. Kanter
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